Chissa cosa avrà pensato Ulisse quando, dopo il lungo pellegrinare, è apparsa sull’orizzonte la sua terra natia, Itaca. Per noi è stata una grande emozione, un misto di meraviglia e stupore, vedere con i nostri occhi il luogo raccontato da Omero nel suo famoso poema: l’Odissea. Siamo subito rimasti incantati dalla limpidezza e i colori dell’acqua, molto diversi da quello che avevamo visto a Lefkas a pochissime miglia di distanza.
Alla scoperta di Itaca
L’isola, a parte il piccolo porto turistico di Vathy tutto in stile Veneziano, è poco abitata, caratteristica che la rende tranquilla e ancora più piacevole.
Vathi è il capoluogo di Itaca e si snoda all’interno di una baia nel golfo di Molos molto riparata nella costa sud-orientale dell’isola. Piccola nota: al centro di questo porto naturale sorge un isolotto chiamato lazaretto, una vera stazione di quarantena costruita nel 1668 ma ormai abbandonata. Ma torniamo al nostro giro in barca.
Abbiamo buttato l’ancora di Calma in quattro calette veramente spettacolari:
- Agios Nicolaos a Nord Est dell’isola è stata la nostra prima sosta non appena arrivati da Lefkas. Ci siamo solo fermati per il pranzo e per fare un bagno rinfrescante. Merita una sosta notturna, se il mare lo permette perché risulta aperta;
- Scendiamo più a sud alla Baia di Skinos, piccola e molto più tranquilla e meno affollata di Vathi, che rimane poco dietro. Qui abbiamo passato una piacevole nottata e abbiamo avuto la fortuna di avvistare anche un bella foca;
- Baia Pera Pigadi un ottimo punto in cui fare anche belle immersioni in apnea. La baia, a Sud-Est dell’isola, prende il nome dall’isolotto Pighadi i cui gli unici abitanti sono piccoli roditori;
- Baia di Agios Andreas: piccola, stretta ma veramente incantevole. Peccato per qualche ospite non proprio rispettoso della presenza di altri velisti.
Purtroppo è arrivato il tempo di ripartire verso un’altra isola, ma anche se non sappiamo cosa vedremo nei prossimi giorni, Itaca si è già fatta strada nei nostri cuori.